Il lavoro distaccato
una nuova direttiva per una visione comune: lo sviluppo della mobilità
Direttiva EU 2018/957 VP/2019/001/0041
CAPO PROGETTO: FAI CISL
COORDINATORE: FAI CISL principale proponente
CO-RICHIEDENTI :
ORGANIZZAZIONI SINDACALI: EVW (Germania) – CFE CGC (Francia) – UGT (Spagna)
ORGANIZZAZIONI DATORIALI: COLDIRETTI (Italia)
ORGANIZZAZIONI DI SOSTEGNO:
Organizzazioni sindacali: EFFAT (Europa) – OBES (Grecia) – CISL (Italia) – TERRAVIVA (Italia) – OB (Bulgaria) – CEETTAR (Europa) CONFEDEREDIA (Italia)
I principali paesi che inviano e/o ricevono lavoratori distaccati sono i seguenti: Germania, Francia, Belgio, Italia. In parallelo con il settore agricolo, misurare gli sviluppi in altri settori (settore edile, in particolare)
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
– Presentare la base giuridica della direttiva iniziale e del suo recente sviluppo (ottobre 2017), uno strumento che permetta la mobilità, limitando i rischi di dumping sociale.
– Sviluppare una diagnosi quantitativa e qualitativa della situazione dei lavoratori distaccati, compresi i lavoratori autonomi (i cosiddetti “falsi lavoratori autonomi “) – questo tema permette di affrontare in parte la questione del lavoro illegale.
– Richiamare le condizioni di assunzione, le condizioni di lavoro e la retribuzione.
– Richiamare le norme di protezione sociale (contributi, prestazioni) e gli strumenti di informazione.
– Fornire argomenti alle organizzazioni datoriali e sindacali per evitare il dumping sociale.
– Identificare le buone pratiche in diversi settori (agricoltura, edilizia).
– Creare un sito interattivo contenente tutti i dati e anche pagine che consentano domande e scambi.
– Utilizzare i social network creati durante i progetti precedenti (ampliare i contenuti).
– Educare e sviluppare strategie di monitoraggio e di buon comportamento tra i sindacati e le organizzazioni datoriali in diversi paesi e settori (ad esempio, diritto alla formazione).
– Consentire la consultazione intersettoriale sulla questione dei lavoratori distaccati, al fine di condurre a una valutazione permanente volta a individuare gli abusi. Su questo punto, la nuova Autorità europea del lavoro ha un ruolo di attualità, che possiamo contribuire a definire.
Tutti questi obiettivi devono essere presentati in modo distinto per non mostrare troppe diversità, che potrebbero ostacolare l’accordo di finanziamento